La crescita tumultuosa della logistica del freddo, anche detta cold chain, all’interno del settore logistico sembra inarrestabile. I numeri dicono che, limitandosi solamente al segmento dei surgelati, si è assistito a un aumento dei consumi che nel 2023 ha toccato il +6,5% anno su anno, con un consumo di frozen food superiore ai 17 kg a persona.
I Webfleet Mobility Talks sono stati un’occasione allettante per affrontare gli sviluppi nella logistica del freddo, declinandolo in chiave mobilità e provando a prevederne gli ulteriori sviluppi a breve e medio termine, discutendone con un esperto come Giuseppe Guzzardi, Direttore Responsabile di Vie e Trasporti.
Una catena del freddo sempre più smart e connessa
Per avere un’idea di quanto ormai a livello globale si dipenda dalla refrigerazione, basti pensare che il 47% del cibo prodotto al mondo ha bisogno di essere refrigerato sia in fase di stoccaggio che durante il trasporto. Inoltre, se si estende il concetto alle temperature controllate, sono parecchi i materiali e i prodotti che necessitano di operare o di essere gestite in un range termico ben definito.
In un contesto di crescita sempre più rapida, sono molteplici le varianti che entrano in gioco. Tra queste vi è l’efficienza energetica nella logistica del freddo che, in vista del traguardo di sostenibilità dell’agenda 2030, ha acquisito un’importanza fondamentale in un ambito tradizionalmente energivoro come quello della climatizzazione.
In questo contesto è vitale riuscire a ottimizzare le risorse a disposizione, consentendo al tempo stesso il mantenimento della competitività da parte delle aziende del settore e continuando a garantire la sicurezza e la qualità delle merci gestite.
La capacità di leggere, interpretare e processare i dati è essenziale per trovare soluzioni efficaci. Le potenzialità emergenti dell’IA e dell’IoT consentono il monitoraggio della temperatura e, in generale, di tutti i parametri relativi al funzionamento di refrigeratori e congelatori. Attraverso algoritmi predittivi è possibile rilevare problemi e implementarne la manutenzione, evitando così guasti costosi e perdita di prodotti nel trasporti a temperatura controllata
L’IoT e l’intelligenza artificiale sono in grado di impattare lungo tutta la catena del freddo, coniugando sicurezza, qualità dei prodotti, tracciabilità, conformità legislativa, ottimizzazione delle tempistiche e dei processi, rilevamento e manutenzione predittiva delle infrastrutture e, soprattutto, minimizzazione del consumo energetico.
Il trasporto: la fase più complessa della Cold Chain
La gestione del trasporto refrigerato è complicata, richiedendo il mantenimento uniforme della temperatura per evitare alterazioni dei prodotti.
In questo caso, la telematica è in grado di interfacciarsi adeguatamente con la sensoristica sempre più avanzata messa a disposizione nel settore, permettendo il monitoraggio della temperatura in tempo reale e la gestione efficiente dei veicoli.
Da questo punto di vista sono disponibili soluzioni come Webfleet Cold Chain che, in maniera semplice e intuitiva, consentono di gestire attraverso un unico pannello di controllo il monitoraggio delle temperature e lo stato di funzionamento dell’intero parco veicoli aziendale, inclusi camion, trailer e veicoli commerciali leggeri. I dati, rilevati in tempo reale, non si limitano alle anomalie termiche, ma consentono di capire se ci siano dei problemi tecnici o degli errori umani, come ad esempio un portellone del rimorchio rimasto aperto.
I dati specifici di Webfleet Cold Chain vengono, poi, incrociati con quelli relativi alla posizione dei mezzi e alla loro efficienza, oltre che con gli eventi di guida come frenate brusche o cambi di direzione improvvisi, per ottenere un quadro complessivo completo.
La capacità di seguire l’intera fase di trasporto delle merci che viaggiano a temperatura controllata rappresenta per le aziende una grande risorsa anche in ambito legale, poiché la piattaforma Webfleet dispone di una certificazione ISO/IEC 27001:2013 per la sicurezza e la gestione dei dati. La certezza del dato e il mantenimento delle informazioni a disposizione del cliente fino a un anno dopo l’acquisizione consentono di dimostrare in ogni momento che il le spedizioni refrigerate sono avvenute in conformità alle normative vigenti, evitando qualsiasi tipo di contestazione da parte di terzi.
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