Questa guida spiega a cosa si riferiscono le Low Emission Zone (LEZ) in Europa. Alla fine ti farai un’idea chiara di cosa vogliano dire per il settore dei trasporti, per la tua azienda e, in generale, per la società. Entro la fine di questo blogpost, capirai anche come il tuo parco veicoli possa affrontare con successo uno scenario in cui le regole stanno cambiando.
Cosa è una Low Emission Zone?
Le LEZ a volte sono anche definite zone ambientali e vengono chiamate in modo diverso in ciascun paese. In Italia le chiamiamo Zone a Traffico Limitato (ZTL).
Le Low emission zone sono aree definite all’interno delle città in cui la circolazione dei veicoli più inquinanti è soggetta a restrizioni. Queste zone puntano a migliorare la qualità dell’aria limitando l’ingresso dei veicoli con emissioni più elevate o imponendo a questi ultimi delle tariffe più elevate per accedere all’area. Ai veicoli che non soddisfano specifici standard sulle emissioni è quindi vietato l’ingresso o viene richiesto di pagare una tassa per poter accedere a queste zone.
Il numero di LEZ nell’intero continente sta crescendo. Secondo Transport & Environment, il numero delle low emission zone è cresciuto dalle sole tre nel 1996 a 320 nel 2022. Si stima che entro il 2025 potrebbero esserci più di 500 zone di questo tipo in Europa, con l’adozione da parte di molte città delle zero-emission zone (ZEZ), in cui sarà permesso l’ingresso solo a veicoli privi di emissioni. Varsavia, Riga e Sofia renderanno operative le loro prime LEZ questa estate. Altre città faranno un ulteriore passo in avanti, lanciando una ZEZ nell’immediato futuro. Stoccolma, per esempio, pianifica di proibire l’ingresso nel centro città alle auto a benzina e diesel a partire dalla fine dell’ anno. Amsterdam va in una direzione simile, con l’obiettivo di lanciare zone senza emissioni nel 2025. L’Italia è la prima nazione in Europa per numero di LEZ: sono ben 172 le low emission zone, non solo nelle città più importanti come Milano, Roma, Bologna, Torino, Venezia o Firenze, ma anche in quasi tutte le città e perfino alcuni piccoli centri ma rilevanti dal punto di vista storico e urbanistico.
Perché le città dell’UE impongono le low emission zone?
C’è un bisogno urgente di affrontare l’inquinamento dell’aria. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mostrano che l’inquinamento atmosferico rappresenta il maggiore rischio ambientale per la salute pubblica. Guardando al solo 2019, l’OMS indica l’inquinamento dell’aria come la causa di 569.000 morti premature in Europa.
Quello chiamato in causa è l’inquinamento causato dalle polveri sottili (PM2.5) e dal biossido di azoto (NO2). L’impatto di questi inquinanti sulla gente si manifesta con malattie cardiache e diabete, portando anche a sviluppare asma e tumori ai polmoni. Le condizioni sanitarie derivanti da PM2,5 e NO2 sono realmente un problema in tutta Europa. Questa mappa interattiva del report del 2023 sulla Qualità dell’Aria nel Mondo rivela quanto sia profonda la crisi sanitaria: La maggioranza degli abitanti dell’UE respira aria il cui inquinamento supera il livello di sicurezza raccomandato dall’OMS.
Quindi, contrastare l’inquinamento atmosferico è l’obiettivo prioritario che si vuole ottenere in Europa con le low emission zone. Attivando le LEZ, le città puntano a mitigare gli effetti negativi delle emissioni dei veicoli sulla qualità dell’aria e sulla salute umana.
Cosa significano le LEZ per la conformità alle normative da parte dei parchi veicoli?
Se gestisci un parco veicoli in Europa, vorrai assicurarti che la tua azienda sia conforme alla regolamentazione delle low emission zone. Una mancata conformità può comportare multe e sanzioni, per non parlare del danno alla reputazione. I fleet manager hanno bisogno di sapere in quali città ci siano le LEZ.Le città dotate di LEZ richiedono permessi di accesso, l’applicazione di adesivi o anche il pagamento di pedaggi. È quindi essenziale sapere in quali classi di emissioni rientrino i vostri veicoli, dato che le regole di ingresso sono basate su queste classificazioni. Il seguente grafico tratto dai Regolamenti per l’Accesso Urbano in Europa offre un buon punto di partenza (è in sospeso uno standard Euro 7 per il 2025):
Euro1 | Euro2 | Euro3 | Euro4 | Euro5 | Euro6 | Euro6d | |
Automobili per passeggeri | Lug 1992 | Gen 1996 | Gen 2000 | Gen 2005 | Set 2009 | Set 2014 | Set 2020 |
Veicoli commerciali leggeri (N1-I) ≤ 1305kg | Ott 1994 | Gen 1998 | Gen 2000 | Gen 2005 | Set 2010 | Set 2014 | Set 2020 |
Veicoli commerciali leggeri (tutti gli altri) | Ott 1994 | Gen 1998 | Gen 2001 | Gen 2006 | Set 2010 | Set 2015 | Set 2021 |
Camion e autobus | 1992 | 1995 | 1999 | 2005 | 2008 | 2013 | Set 2018 |
Motocicli | 2000 | 2004 | 2007 | 2016 | 2020 | ||
Ciclomotori | 2000 | 2002 | 2017 | 2020 |
Come funzionano le low emission zone?
Anche se le modalità variano a seconda delle città, in genere vengono utilizzate telecamere automatizzate che monitorano i veicoli che entrano in aree delimitate. La mancata conformità ai regolamenti può comportare sanzioni. È fondamentale che i gestori delle flotte rimangano sempre informati sui meccanismi di applicazione della normativa in ciascuna città per evitare violazioni.
In molte low emission zone, i veicoli che non soddisfano gli standard di emissione richiesti sono soggetti al pagamento di tasse o pedaggi per poter entrare nelle aree riservate. Queste tariffe possono dipendere da fattori quali il tipo di veicolo, la classe di emissioni e la durata della permanenza. Alcune città offrono esenzioni o sconti per veicoli elettrici, ibridi o che soddisfano specifici criteri di emissione.
Consultando il sito web sulle Regolamentazioni per l’Accesso Urbano in Europa, potete apprendere quali paesi richiedano delle azioni preliminari, come l’acquisto di adesivi o il pagamento di pedaggi. Si può anche effettuare una ricerca su tutte le restrizioni LEZ per città sull’home page del sito.
Qual è la via più semplice per affrontare le regole delle LEZ?
Le Low emission zone in Europa si inseriscono in un quadro più ampio di normative ambientali. Ad esempio, c’è Fit for 55, un impegno da parte dell’UE per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. C’è anche il CSRD, che richiede a specifiche aziende, tra le altre cose, di effettuare dei report sulle proprie emissioni di CO2 (chissà se il tuo piccolo o medio parco veicoli è pronto per la CSRD? Leggi il nostro blogpost a riguardo).
Tenendo presente questo quadro più ampio, ti consigliamo di sviluppare una strategia di decarbonizzazione del parco veicoli. La domanda è come gestire l’evoluzione delle normative e pianificare a lungo termine senza avere un impatto sull’operatività quotidiana. È qui che entrano in gioco la connettività dei veicoli e il software di gestione della flotta.
Collegando i propri mezzi a un sistema di gestione del parco veicoli, si possono ottenere aggiornamenti in tempo reale che aiutano a prendere decisioni rapide. Il monitoraggio dei veicoli, combinato con la navigazione professionale, consente di sapere quando i propri conducenti potrebbero entrare in zone con restrizioni. Inoltre, gli strumenti di pianificazione del percorso possono aiutare a ottimizzare i tragitti, evitando determinate aree.
Un sistema di gestione della flotta come Webfleet fornisce sia dati storici che in tempo reale relativi alla flotta, consentendo di effettuare analisi per capire come risparmiare carburante e ridurre le emissioni del proprio parco veicoli. Stai cercando di elettrificare la tua flotta? La nostra EV Service Platform elimina lo stress dall’elettrificazione, offrendo in un unico posto un rapido accesso sia ai servizi per i veicoli elettrici che alle soluzioni di pianificazione.