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Come si fa a rendere la flotta conforme alla CSRD?

La Corporate Sustainability Reporting Directive, o CSRD, è un  nuovo regolamento dell’UE che impone alle aziende di stilare dei report sui rischi e sulle opportunità derivanti da questioni sociali e ambientali, come il cambiamento climatico, e sull’impatto delle loro attività sulle persone e sull’ambiente.

Può essere difficile capire cosa richieda la CSRD. Perciò, in questo articolo vi guideremo attraverso i suoi aspetti più importanti. Evidenzieremo anche perché, quando si tratta di CSRD, è importante tenere presente il punto di vista dei propri clienti più strutturati.

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Cosa introduce la direttiva CSRD?

La CSRD si basa – e sostanzialmente la sostituisce- sulla Non-Financial Reporting Directive (NFRD), che l’UE aveva introdotto nell’ottobre 2014. Come nel caso della NFRD, anche la CSRD punta a una maggiore trasparenza e responsabilità in merito al report sociale e ambientale. Ecco due differenze fondamentali tra i testi legislativi più vecchi e quelli più recenti:

  • La NFRD si applicava solo ai soggetti giuridici di interesse pubblico, tipicamente società quotate in borsa, banche e compagnie di assicurazione con più di 500 dipendenti. Nei prossimi anni la CSRD coinvolgerà, a livello normativo, molte più aziende. Diversi tipi di imprese saranno interessate dal regolamento in momenti diversi e molte migliaia di aziende in tutto il continente saranno obbligate a rispettarlo.
  • Mentre nell’ambito della NFRD sono le grandi aziende a stabilire gli standard di rendicontazione, nella CSRD è il regolamento a stabilirli.

La CSRD è un aspetto dell’European Green Deal, un pacchetto di politiche volte a ridurre le emissioni di gas serra (GHG) entro il 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.

Cosa implica la CSRD per la tua flotta?

I trasporti producono quasi un quarto delle emissioni di gas serra dell’UE. Nell’ambito della CSRD, alcune aziende devono dichiarare quante emissioni dirette e indirette di CO2 producano, incluse le emissioni causate dalle loro flotte. 

Esiste una timeline che indica quando le aziende saranno tenute ad adottare la CSRD. Condivideremo questa sequenza temporale nel prosieguo del post, ma prima è importante delineare il contesto aziendale che ne deriva:

  • Anche se un’azienda non è obbligata a comunicare la propria impronta di carbonio a breve termine, i suoi maggiori clienti potrebbero chiedere di fornire informazioni sulle emissioni di CO2 del veicolo aziendale durante le attività di trasporto o l’espletamento di servizi. Questo perché, per rispettare la CSRD, i clienti dovranno dichiarare le emissioni indirette, al fine di evitare possibili sanzioni.
  • I maggiori clienti seguono delle rigide politiche sulla limitazione delle emissioni indirette. Pertanto, la capacità di un’azienda di fornire dati accurati sulle emissioni della propria flotta può diventare un vantaggio competitivo negli anni a venire.
  • Alla fine, la CSRD verrà applicata a tutte le imprese. Sapere adesso cosa venga richiesto e come procedere darà all’azienda un vantaggio nella fase di adesione al regolamento.

Ecco una timeline di adeguamento alla CSRD:

  • 2024: le società quotate in borsa con più di 500 dipendenti devono registrare le emissioni di CO2 per poi comunicarle nel 2025.
  • 2025: le società non quotate in borsa che soddisfano 2 dei 3 seguenti criteri devono registrare i dati sulla CO2 per comunicarle nel 2026:
    • > 250 dipendenti
    • > 50 milioni di euro di fatturato
    • > 25 milioni di euro di asset totali
  • 2026: le PMI quotate in borsa con 2 delle 3 seguenti caratteristiche devono registrare i dati sulla CO2 per comunicarli nel 2027:
    • > 10 dipendenti
    • > 900.000 euro di fatturato
    • > 450.000 euro di asset totali
  • 2027: Le aziende con una società madre extra-UE e un giro d’affari superiore a 150 milioni di euro nell’UE devono iniziare a registrare i dati sulla CO2 per darne comunicazione.

 

Come facilitare il rispetto della CSRD da parte dei tuoi clienti

Dal punto di vista dei principali clienti, la CSRD va oltre il report. Si tratta di comprendere, anticipare e agire sulle emissioni lungo tutta la catena del valore. Questo grafico del Greenhouse Gas Protocol illustra come funziona:

Grafico che mostra funzionamento CSRD.

Tenere presente il punto di vista dei propri clienti può aiutare a prepararsi a fare due cose:

  • Fornire informazioni accurate sulle emissioni dei veicoli della flotta quando i propri clienti lo richiedono
  • Trovare dei modi per ridurre le emissioni della flotta, aiutando i propri clienti a soddisfare i loro parametri di riferimento CSRD, garantendo al tempo stesso che la propria azienda migliori i suoi parametri di sostenibilità

Questi sono compiti impegnativi, lo sappiamo. Fortunatamente, c’è un modo semplice e senza stress per portarli a termine. Con strumenti come il nostro Report CO2, i clienti Webfleet possono ottenere rapidamente i dati sulle emissioni di cui hanno bisogno: bastano pochi clic per acquisire le informazioni giuste. Dalla dashboard Webfleet, i nostri clienti possono anche ottenere dettagli utili di cui hanno bisogno su KPI come il consumo di carburante e il comportamento alla guida.

Hai bisogno di aiuto per iniziare con il reporting CSRD o per ridurre le emissioni della tua flotta? Oltre 60.000 aziende in tutto il mondo si affidano a Webfleet per migliorare l’efficienza della flotta, supportare i conducenti, aumentare la sicurezza, rispettare le normative e lavorare in modo più sostenibile. Approfitta della nostra esperienza nell’ambito della sostenibilità della flotta e richiedi subito una consulenza gratuita con noi.

Eleonora Scilanga
Eleonora Scilanga è Senior Marketing Manager Webfleet Italia di Bridgestone Mobility Solutions. Da più di 30 anni nel Marketing, inizia nel 1986 nel settore dell’elettronica e dell’IT come responsabile Marketing e Comunicazione. Nel 1990 apre la sua agenzia di comunicazione Swing Communications fino agli anni 2000, per ricoprire successivamente il ruolo di Marketing Communications Manager in Psion/Motorola, società specializzata in soluzioni per il mobile computing e la raccolta di dati wireless. Con una consolidata esperienza nella telematica con TomTom e Webfleet Solutions approda poi in Bridgestone Mobility Solutions per scrivere un nuovo ed elettrizzante capitolo della sua vita lavorativa.

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