L’Internet delle Cose, o IoT, ha dominato le discussioni da più di un decennio, dando vita a un ecosistema di dispositivi connessi, dagli altoparlanti smart, ai sistemi di sicurezza e alle bilance pesapersone. Questa interconnessione è diventata parte della nostra vita quotidiana riflettendo il nostro rapporto con la tecnologia.
I veicoli connessi sono sempre stati visti come un componente chiave del panorama IoT. La connettività dei veicoli è stata in gran parte ottenuta grazie al successo del settore della telematica aftermarket. Tuttavia, negli ultimi anni, c’è stato un trend crescente tra i costruttori di veicoli che li ha visti installare i propri dispositivi telematici direttamente nella linea produttiva.
Con colossi come Ford, Mercedes-Benz e Stellantis, che sviluppano connettività tramite le loro piattaforme di mobilità, sorgono domande cruciali: è la fine dell’aftermarket? Oppure esiste un’opportunità che l’aftermarket e gli OEM collaborino e sviluppino soluzioni su misura, basate sui dati veicolari, al servizio dei clienti?
Quali sono i vantaggi della telematica OEM per le flotte?
Esistono alcuni motivi per cui le aziende dovrebbero considerare l’ottenimento dei dati dai propri OEM.
I dati veicolari hanno una ricchezza e una profondità che non possono essere facilmente ottenute dai dispositivi aftermarket. Le aziende sono consapevoli che i dati relativi alla salute dei veicoli, alle informazioni sugli EV e ai sistemi di sicurezza dei veicoli consentono ai gestori delle flotte di avere un maggiore livello di controllo sui propri mezzi.
L’installazione di un modem OEM in fabbrica offre ai fleet manager una soluzione chiave per ottenere quasi istantaneamente i dati dei mezzi di un’intera flotta. La necessità di mettere fuori servizio i veicoli per poter installare dispositivi aftermarket ha un impatto sostanziale sulle attività aziendali quotidiane. I problemi tecnici legati all’installazione fai-da-te sono quelli più comuni e si aggiungono alle altre complessità in capo ai gestori dei mezzi
Di contro, il potere di un’azienda di interrompere il flusso di dati da un veicolo connesso può eliminare il problema rappresentato dalla durata minima del contratto associato alle tradizionali scatole nere. Alcuni settori, come quello delle consegne dell’ultimo miglio, vedono un forte aumento temporaneo dei veicoli della flotta durante le stagioni di punta, come ad esempio durante le festività natalizie. Essere in grado di connettersi a questi veicoli solo per il periodo in cui sono operativi rappresenta un guadagno molto appetibile in termini di efficienza.
Tuttavia, l’adozione della telematica OEM può presentare sfide per le aziende, soprattutto quando si tratta della gestione di flotte eterogenee: automobili, furgoni, camion, mezzi da lavoro e persino gli strumenti o gli asset presenti all’interno dei veicoli. In questo caso i tradizionali fornitori di servizi telematici potrebbero essere più flessibili nel soddisfare le complesse esigenze delle aziende moderne, al contrario della logistica OEM.
Nel corso del tempo, le aziende instaurano un forte legame con i propri fornitori di software. Il personale acquisisce familiarità e fa affidamento su questi prodotti che consentono all’azienda di servire meglio la propria base di clienti. Molti sistemi telematici per le flotte si integrano con strumenti operativi come i pianificatori di percorso e le piattaforme per la gestione del lavoro come quelle ideate da Webfleet. La modifica di qualsiasi sistema operante all’interno di un’azienda può diventare un compito logistico difficile, in particolare quando esistono integrazioni tra più strumenti.
Perché i fornitori di servizi telematici dovrebbero prendere in considerazione la connettività OEM
Nel settore della telematica è opinione diffusa che il futuro si stia muovendo verso la connettività OEM. Poiché il valore è dato ai clienti attraverso i servizi offerti dalle aziende telematiche, non necessariamente attraverso l’hardware installato da queste ultime, molte di esse hanno già iniziato ad adottare una strategia indipendente dall’hardware.
Oltre a consentire l’accesso a dati aggiuntivi, l’utilizzo della connettività OEM offre alla maggior parte delle aziende telematiche la possibilità di eliminare costi significativi dalla propria attività. Questa tecnologia elimina i costi associati alla produzione o all’acquisto dell’hardware, così come la necessità di utilizzare un team di assistenza sul campo per gestire le installazioni. Inoltre, l’integrazione della connettività OEM riduce significativamente i tempi tra la contrattazione di un cliente e l’attivazione del suo servizio.
La connettività OEM consente di accedere a settori di mercato che in precedenza sarebbero stati contrari all’installazione di scatole nere. I contratti a breve termine e la telematica pay-by-use, infatti, si adattano meglio alla connettività OEM.
Le grandi flotte, come quelle di proprietà delle società di leasing, non saranno più vincolate dalla necessità di installare hardware aftermarket su risorse che non gestiscono direttamente. Né dovranno più affrontare i costi e la complessità delle piattaforme telematiche progettate per essere utilizzate dai gestori delle flotte. Invece, possono sfruttare insiemi specifici di dati forniti dagli OEM per valorizzare le proprie attività e migliorare il servizio ai clienti. Nonostante i vantaggi chiari ed evidenti, si presentano diverse criticità che attualmente impediscono un’adozione più ampia di questa soluzione. Innanzitutto, manca un formato standard per i dati trasmessi dagli OEM. Ciò significa che i fornitori di servizi telematici dovranno aggregare e normalizzare i dati scambiati tra gli OEM e convogliati verso il proprio hardware nativo.
Come possono collaborare gli OEM e le aziende telematiche?
Ford, ad esempio offre ai clienti delle flotte la possibilità di rendere disponibili i dati dei loro veicoli connessi al fornitori di servizi telematici di loro scelta.
Collaborando con aziende telematiche come Webfleet e la sua piattaforma OEM.Connect, Ford offre ai proprietari dei mezzi la possibilità di utilizzare i dati dei veicoli connessi con i sistemi che offrono loro il massimo valore . In cambio, Ford può utilizzare queste partnership di canale per raggiungere i proprietari di mezzi già presenti nel network dei partner.
La mia conclusione: ci sarà sempre bisogno di fornitori di servizi telematici aftermarket. La variazione in termini di servizi forniti crea scelta e competizione, e questo è sempre positivo per i clienti.
Lavorando in sinergia con gli OEM, l’industria telematica può facilitare l’accesso dei clienti ai dati veicolari condivisi dai produttori. Questo permette ai clienti di avere un’esperienza più positiva con i propri veicoli e favorisce il ritorno al marchio per il futuro acquisto di veicoli.